Se la salute conta più del fatturato

Se la salute conta più del fatturato

Healthcare e wellness sono sempre più al centro dell’attenzione delle organizzazioni. Tra i ‘benefit’ per il benessere psico-fisico dei dipendenti, sono stati creati alcuni spazi di lavoro destinati ai collaboratori.

 

Un dipendente sano è più felice. Un dipendente felice è più produttivo. Da diversi anni le aziende hanno compreso che, per avere successo, è importante prendersi cura delle proprie persone. Dopo aver introdotto ogni tipo di benefit, le organizzazioni più illuminate stanno introducendo servizi sempre più innovativi.

 

Nell’epoca della tecnologia e della frenesia, ciò che maggiormente mina la produttività è lo stress. Questo stato di ansia – di cui soffre un italiano su quattro (dati dell’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro, 2014) – associato a una scorretta postura, porta con sé patologie come emicrania e dolori muscolari.

 

Si stima che otto lavoratori su 10 soffrano, infatti, dei cosiddetti ‘dolori da ufficio’. In particolare il 61% accusa dolori alla schiena, il 55% frequenti mal di testa, il 49% rigidità alle spalle e il 47% cervicalgia. È quanto emerge da una ricerca Loudhouse, presentata al Ministero della Salute. Un dato preoccupante, considerato che l’assenteismo dovuto a questi disturbi, solo nel nostro Paese, ha un costo stimato di 3,36 miliardi di euro l’anno.

 

Basandosi sulle indicazioni del progetto Workplace health promotion (Whp), promosso dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), molte aziende promuovono uno stile di vita sano, che passa per una corretta alimentazione, attività fisica, benessere personale e sociale, contrasto delle dipendenze, sicurezza stradale e mobilità sostenibile. In quest’ottica le società che aderiscono alla Whp hanno introdotto nuovi pacchetti welfare, che puntano al benessere psico-fisico dei propri dipendenti: i wellness benefit.

 

Come emerso dall’ultima rilevazione del Welfare Index PMI, il 73,1% delle PMI che hanno implementato molte di queste misure, parlano di un incremento della soddisfazione dei loro dipendenti e il 63,9% di un aumento della produttività. Il 35,9%, inoltre, ha riscontrato una riduzione dell’assenteismo.

 

Una stanza contro l’emicrania

 

Per esempio, la casa farmaceutica Novartis ha da poco presentato un’innovativa ed economica soluzione anti-emicrania. Lo Stato italiano riconosce l’emicrania come una patologia invalidante che, secondo gli esperti, necessita di maggiore comprensione e di una migliore gestione dei sintomi. L’emicrania, infatti, si caratterizza per un’ipersensibilità alla luce, che rende quasi impossibile stare davanti al pc, nausea e dolore pulsante.

 

Per confortare chi ne soffre, Novartis ha ‘ideato’ una stanza contro l’emicrania: la Migraine Relief Room. Luce modulare regolabile dalla propria postazione, tende oscuranti per ridurre gli stimoli di luce, poltrone reclinabili, pareti dai toni neutri, un angolo cucina, coperte, cuscini e un morbido tappeto.

 

Fisioterapia e ginnastica posturale

 

La sedentarietà, la postura errata e lo stress sono, secondo osteopati e fisioterapisti, le principali cause di disturbi all’apparato muscolo-scheletrico. Per contrastare questi dolori, alcune aziende hanno introdotto pacchetti welfare proprio volti a prevenirli e curarli.

 

È il caso di Minifaber, realtà bergamasca di quasi 200 dipendenti, leader nel campo dello stampaggio a freddo di metalli e del colosso energetico Enel. La prima offre ai suoi dipendenti sedute settimanali di fisioterapia: riabilitazione motoria, manipolazioni osteopatiche, massoterapia e rieducazione posturale. Le sessioni avvengono all’interno del luogo di lavoro e il loro costo è totalmente a carico dell’azienda.

 

Enel, invece, ha adibito un locale a spazio polifunzionale per i servizi welfare. Si tratta delle We Care Room, all’interno delle quali vengono organizzate diverse iniziative, per andare incontro alle esigenze dei loro dipendenti. Per prevenire e risolvere i problemi muscolari, per esempio, vengono organizzate lezioni di yoga e di ginnastica posturale.

 

Le intramontabili stanze del relax

 

Come detto, spesso i disturbi fisici – vedi l’emicrania e i dolori muscolari – hanno origine dallo stress. Psicologi e fisioterapisti sostengono, infatti, che lo stress porta insonnia e rigidità muscolare, causa di contratture. In quest’ottica molte aziende hanno istituito, al loro interno, stanze adibite al relax e alla siesta. È il caso di Google, Unilever e Mattel.

 

Partiamo da Mattel che, nel 2012, ha lanciato il programma Mattel per te, un pacchetto welfare per soddisfare le esigenze di ridurre lo stress lavorativo, espresse dai propri dipendenti. Un progetto che, secondo la Direzione delle Risorse Umane migliorerà le performance dei dipendenti. Con l’avvio del programma, l’azienda ha istituito la Wellness Room, una stanza con musica soft e macchinari per il relax.

 

Unilever nel 2016 ha creato una Wellbeing zone, una serie di stanze dedicate al benessere psico-fisico, fra le quali spicca la Quiet zone: uno spazio interamente dedicato alla meditazione alle pennichelle e volendo anche per una preghiera. Una stanza dove vige il divieto assoluto di parlare. Per accertarsi che questa ‘zona benessere’ venga sfruttata al meglio, alcuni esperti di Unilever dispensano consigli ai dipendenti sulla durata del riposo pomeridiano e la fascia oraria in cui effettuarlo.

 

Famose sono, infine, le Nap pods di Google. Poltrone dotate di ‘casco’ che permettono di isolarsi, con un sistema integrato di musica rilassante, reclinabili e provviste di luci e vibrazioni per essere svegliati dolcemente. Mascherine in morbido cashmere e piumoni completano il comfort.

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