Basta un Trillio e la pillola va giù
È ormai dimostrato che doversi occupare e preoccupare delle condizioni di salute di un familiare ha conseguenze anche sulla produttività. La soluzione per i lavoratori-caregiver è stata sviluppata da Assidim con Trillio, promemoria hi-tech che supporta il malato nel seguire correttamente la terapia prescritta informando nel contempo il partente al lavoro.
Ogni anno in Europa muoiono 200mila persone a causa della mancata assunzione di farmaci o del mancato rispetto della terapia prescritta. Secondo i dati raccolti da Cittadinanzattiva nel 2018, il costo dei ricoveri, altrimenti evitabili, si aggira intorno ai 130 miliardi di euro. In Italia arriva a sfiorare i 19 miliardi. Nel nostro Paese, stando alle cifre diffuse dall’Istituto Superiore di Sanità, poco più di un malato cronico su cinque risulta perfettamente aderente alle terapie.
Gli esperti la chiamano mancata aderenza terapeutica. È il caso di chi, invitato a seguire un determinato protocollo medico o una precisa terapia farmacologica, non rispetta le prescrizioni e raccomandazioni del medico. Si tratta in molti casi di anziani malati cronici, persone disabili o non autosufficienti.
Nel nostro Paese se ne contano rispettivamente 11 e poco meno di 4 milioni. A prendersene cura sempre più spesso sono i familiari, chiamati ad assumere, in aggiunta alla loro occupazione principale, anche il ruolo di caregiver. Sono loro che controllano il rispetto della terapia e guidano il malato nell’assunzione dei farmaci, per garantire un’assistenza completa ai loro cari. Con il conseguente impatto sul cosiddetto work-life balance del singolo lavoratore, l’equilibrio cioè tra tempi di vita e di lavoro.
“Secondo i dati Istat, in Italia 8 milioni di persone si prendono cura dei propri genitori o familiari anziani e la preoccupazione che ne consegue può essere fonte di stress e diminuzione delle performance anche sul lavoro”, spiega Francesco Capria, del Centro Studi di Assidim, l’associazione con finalità esclusivamente assistenziali e non lucrative in grado di offrire soluzioni di elevata qualità ed economicità ai dipendenti delle aziende e ai loro familiari, come i trattamenti di invalidità da infortunio o malattia, assistenza vita, long term care e dread disease.
Pioniera nella campagna di prevenzione del rischio di mancata aderenza terapeutica, Assidim offre ad aziende associate e persone assistite forme tradizionali di assistenza sanitaria. “Al fine di migliorare benessere e qualità della vita dei dipendenti, conciliare tempi di vita e lavoro, Assidim ha identificato Trillio come una delle soluzioni più adeguate e innovative presenti sul mercato”, continua Capria.
Promemoria hi-tech per l’assunzione dei medicinali
Ideato dalla startup italiana La Comanda, Trillio funziona come una sveglia che funge da promemoria per l’assunzione delle medicine. Si presenta come un dispositivo touch point 1.0, ma in realtà è collegato a una piattaforma molto sofisticata: quando è l’ora di assumere il farmaco, suona e si illumina per avvertire la persona anziana o il paziente cronico.
Semplice da usare, Trillio si attiva in caso di emergenza, inviando, a distanza di 10 minuti dall’allarme, un sms e una email al contatto di riferimento. Il caregiver può dialogare con il dispositivo, dotato di sim card, attraverso smartphone, tablet e computer: basta inserire tutte le indicazioni su tipologia e dosi dei farmaci e impostare gli orari di assunzione.
Oltre a ricordare a chi deve seguire una terapia di prendere i medicinali, Trillio rassicura il caregiver sul fatto che il suo familiare malato si stia curando come previsto. A tutto vantaggio della tranquillità della persona, che può concentrarsi sulla propria attività professionale al riparo da ogni preoccupazione.
“Il reale valore del dispositivo non è tanto la funzione sveglia, quanto la soluzione che vi sta dietro: una piattaforma connessa in remoto attraverso la quale si avverte il caregiver dell’eventuale mancata assunzione del farmaco. Per alcune categorie di soggetti, come malati cronici, diabetici o infartuati, è un vero salvavita”.
La conferma sembra arrivare da un’indagine civica sull’esperienza dei pazienti rispetto all’uso dei farmaci, condotta nel 2014 tra le associazioni aderenti al CnAMC (Coordinamento nazionale delle Associazioni dei Malati Cronici). Secondo lo studio, a un paziente su cinque accade di dimenticare di assumere la terapia. Uno su sette ammette di sbagliare il dosaggio del farmaco.
L’aderenza terapeutica è un tema centrale anche secondo i medici. Per i camici bianchi il maggior ostacolo al rispetto delle terapie è legato al fattore tempo. Il 71% degli specialisti intervistati ritiene infatti che il tempo dedicato alla cura sia sufficiente o adeguato, ma quasi un medico su tre ammette di non aver il tempo da dedicare ai pazienti per assicurare l’aderenza alle terapie. Ed ecco che il carico ricade sui familiari più vicini.
Per migliorare l’aderenza, i medici propongono counseling e coinvolgimento dei membri della famiglia, supporto dell’equipe di cura, maggiore utilizzo di supporti informativi. È significativo che il 19% dei dottori ritenga utile il rafforzamento di un sistema di monitoraggio e supporto telefonico o digitale nei confronti del paziente.
“Il valore aggiunto della partnership tra Assidim e La Comanda consiste nella possibilità di monitorare i dati della persona che utilizza il dispositivo e sensibilizzare il caregiver chiamato a rimodellare, spesso a fatica, i propri equilibri esistenziali”, conclude Capria. “Permette inoltre di valorizzare l’empowerment della persona affetta da patologie croniche, facendo in modo che sia sempre ‘connessa’ con gli altri soggetti coinvolti nel processo: caregiver, medico curante, farmacista”.