Welfare aziendale al centro, il 63% delle aziende italiane aumenterà la spesa
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Welfare aziendale al centro, il 63% delle aziende italiane aumenterà la spesa

Attrarre e trattenere talenti. È questa la sfida principale per il 75% delle aziende italiane. A rivelarlo è la ricerca Benefits Trends Survey 2023 condotta da WTW, società che si occupa di consulenza per la crescita e il benessere delle persone e per la gestione del rischio, che ha visto coinvolte 5.233 aziende a livello globale (di cui 149 italiane, per un totale di circa 300.000 dipendenti solo in Italia). Come fare a realizzare questo duplice obiettivo? Anche in questo caso le aziende italiane sembrano avere le idee molto chiare: tramite il welfare aziendale. Quasi due su tre (il 63%), infatti, prevede di aumentare il budget per i propri piani di benefit per i dipendenti, un numero che diventa ancora più rilevante se pensiamo che oltre la metà delle aziende interpellate (52%) dichiara che l’aumento dei costi avrà un forte impatto sulle proprie strategie di welfare.

 

Se l’attrazione dei talenti è al primo posto, al secondo per le aziende italiane viene proprio la gestione dei costi, seguito dal lavoro flessibile. Una classifica che cambia ordine in Lombardia, dove il lavoro flessibile scavalca la gestione dei costi, piazzandosi al secondo posto. Un’altra differenza tra la Lombardia e il resto d’Italia riguarda la carriera, che risulta meno importante rispetto all’efficienza e alla qualità del lavoro, rispetto al resto del paese.

 

BENESSERE AL PRIMO POSTO

Dalla ricerca di WTW emerge chiaramente come le aziende italiane siamo impegnate nel cercare di mantenere un livello di benessere elevato per i propri dipendenti, con il 74% del campione che mette questo tema al primo posto tra le priorità, seguito dal mantenimento di un alto livello di motivazione (69%) e di produttività (58%). Per raggiungere tale obiettivo le aziende stanno investendo nella propria strategia di welfare, attraverso benefit che includono un accesso facilitato ai servizi sanitari (53%), modalità di lavoro sempre più flessibili (53%) e corsi di formazione e sviluppo di carriera (45%). “E’ molto interessante rilevare come le aziende intendano puntare sulle prestazioni sanitarie per potenziare la propria strategia benefit. Questo dato conferma ancora una volta la capacità delle organizzazioni di leggere i bisogni della forza lavoro. Nel contesto italiano dove le inefficienze del sistema sanitario nazionale inducono le persone a rivolgersi a strutture private e in alcuni casi a rinunciare alle cure, offrire delle coperture rimborso spese mediche, incoraggiare la prevenzione sostenendo check up, implementare iniziative che incoraggino l’adozione di uno stile di vita sano, sono strumenti utili per assicurarsi una forza lavoro attiva e in salute e allo stesso tempo alleggerire il peso che grava sulle loro famiglie il commento di Teresa Mallardi, Senior Associate Health and Benefits di WTW.

 

ATTENZIONE AI COSTI

Mettere in campo questi strumenti, tuttavia, costa e le aziende italiane sembrano essere molto preoccupate da questo punto di vista. Per il 52% delle aziende intervistate l’aumento dei prezzi è il secondo elemento più importante tra quelli che influenzano la creazione del piano di welfare aziendale, mentre solamente due anni fa, nella ricerca del 2021, questo tema non era nemmeno nelle prime quattro posizioni. Un cambiamento che non può essere ignorato e che mette in luce le difficoltà dell’economia italiana, ed è proprio in uno scenario come questo che un buon piano di benefit e welfare possono fare davvero la differenza per i lavoratori.

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