Decreto lavoro: tredicesime e straordinari detassati, confermato il taglio del cuneo fiscale

Decreto lavoro: tredicesime e straordinari detassati, confermato il taglio del cuneo fiscale

Varato dal consiglio dei ministri lo scorso primo maggio, il decreto lavoro ha ottenuto il 22 giugno il si del Senato, con alcune novità rispetto a quanto era stato annunciato inizialmente. Ora Camera e Senato devono provvedere agli emendamenti per varare definitivamente il testo prima della pausa estiva (questi sarebbero i desiderata del Governo). Le novità sono molte. Qui le principali.

 

 

  • Viene confermato il taglio del cuneo fiscale del 7% per i lavoratori con un reddito fino a 25.000 euro lordi annui e del 6% per quelli che arrivano fino ai 35.000 da luglio a dicembre, che dovrebbe portare aumenti in busta paga fino a 96 euro per 5 mesi.
  • Novità importanti, invece per fringe benefit fino a 3000 euro per i lavoratori con figli che, si apprende, saranno esentati anche dagli oneri e dai contributi oltre che dalle tasse.
  • In arrivo anche un bonus estate per i lavoratori del turismo, compresi quelli degli stabilimenti termali. Ai dipendenti con un reddito 2022 non superiore a 40 mila euro verrà riconosciuta una somma esentasse pari al 15% delle retribuzioni lorde per il lavoro notturno e gli straordinari effettuato tra giugno e settembre del 2023.
  • Per le aziende sono previsti incentivi fino al 60% della retribuzione lorda erogata per nuove assunzioni di giovani Neet (che non studiano e non lavorano) fino a 30 anni di età registrati nel programma “Iniziativa occupazione Giovani”.
  • Il diritto allo smart working viene prolungato fino al 30 settembre nella pa solo per i lavoratori fragili e fino al 30 dicembre nel privato per i fragili e per genitori con figli fino a 14 anni (se entrambi i genitori lavorano).
  • Cambiano le regole sull’assegno di inclusione che entra in vigore dal 1 gennaio 2024 come sostituto del reddito di cittadinanza (che decade dal 1 agosto per gli occupabili che lo hanno ottenuto prima del gennaio 2023). Sarà destinato solo a nuclei famigliari con disabili, minori, over 60, persone inserite in progetti di cura e assistenza della Pubblica amministrazione che siano residenti in italia da almeno 5 anni e con Isee di 9.360 euro e un reddito famigliare inferiore a 6.000 euro annui (a cui si applica un moltiplicatore). Arriva a un massimo di 630 euro al mese (+ 150 di affitto) da uno standard di 500 euro al mese (+280 euro di affitto).
    Le donne sposate vittime di violenza potranno costituire un nucleo familiare indipendente anche ai fini Isee per l’accesso all’assegno. Novità anche per i beneficiari con figli under 14, che saranno tenuti ad accettare l’eventuale offerta di lavoro determinato solo se entro gli 80 km o raggiungibile entro le 2 ore con i mezzi.
    Per chi era titolare del reddito di cittadinanza, dal primo settembre viene avviato il Supporto per la formazione e il lavoro con la partecipazione a progetti formativi e un benefit di 350 euro al mese per massimo 12 mesi.
  • Cambiano anche le regole sul rinnovo dei contratti a termine entro i 12 mesi, che potranno essere rinnovati senza causali, la cui necessità scatterà solamente a partire dal secondo anno.
  • Nell’ambito scolastico sono state inserite l’estensione dell’assicurazione Inail per 10 mila tra studenti e insegnanti (per l’anno scolastico 2023/2024) che sana limiti considerati anacronistici e contrari ai principi di equità e obblighi di maggiore sicurezza in capo alle aziende che ricevono i ragazzi nei progetti di alternanza scuola/lavoro. Nasce anche il Fondo per i decessi “on the job” che parte con una dotazione di 10 milioni a copertura degli incidenti avvenuti dal 2018.

 

 

Proseguono intanto i lavori per la riforma del fisco, in settimana sono stati presentati circa 600 emendamenti alla delega fiscale, tra questi spicca quello per la decontribuzione della tredicesima cui dovrebbe venire applicata un’aliquota del 15%. Non è ancora chiaro se per tutti o solo per i redditi più bassi. Un regime che dovrebbe venire applicato anche a straordinari e premi di produzione, come spiegato dal viceministro dell’Economia Maurizio Leo: “C’è la volontà di applicare un’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle relative addizionali, in misura agevolata sui premi di produttività, sulle retribuzioni corrisposte a titolo di straordinario che eccedono una determinata soglia e per i redditi riconducibili alla tredicesima mensilità”.

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